PROFUMO DI PANE

Jorge mi ha coinvolto nel suo blog. Non sono capace a dire di no. Sono stato attratto dal titolo, che parla di spiritualità del quotidiano. Credo che qui sta il nodo della vita cristiana oggi: quello di renderla un fatto del presente. Non contro il passato e nemmeno contro il futuro. Un fatto che si rivela nell’oggi di ogni evento e di ogni incontro, seppure carico di un frammento di passato e portatore di uno spunto di futuro.
A me piace il pane, la mattina. A cominciare dal profumo. Sa di una giornata buona, di quelle ventiquattro ore che ti stanno davanti come opportunità a tempo determinato. Il pane il giorno dopo è ancora buono, ma diviene già vecchio. Può però diventare un ingrediente di nuove ricette, come i miei amati “canederli”. Bisogna prenderlo subito in mano e condividerlo, il pane, dopo aver nuovamente riposto il suo profumo nella nostra memoria olfattiva: cosi diventa capace di far presente ogni giorno che passa o che viene.
Spiritualità del quotidiano, come il pane di ogni giorno nel Padre Nostro, che riporta sulla terra i sogni e le speranze, sempre in buona compagnia di promesse e delusioni. La mattina ci vuole un buon pane per riscattare le notizie che presto ti avvolgeranno. Il buon profumo del pane quotidiano, nella sua semplicità disarmante, fa pensare che crediti e debiti si annullano nel perdono: un cambio di mentalità che ci fa chiedere a Dio di non abbandonarci nella tentazione di lasciare le cose come stanno.